martedì 30 settembre 2014

Le innevate montagne Meili


In pullmino ho raggiunto il villaggio di Xidang, in un angolo dello Yunnan al confine con il Tibet. Sono con tre compagni di viaggio e con le guide cinesi locali che sono buddhiste. Alle sorgenti calde di Xidang la strada finisce in uno spiazzo dove si trova una specie di ufficio turistico – in realtà una stanza con un tavolo e una persona che dovrebbe dare informazioni in cinese - e un piccolo emporio. Dietro l’emporio c’è un sentiero che sale al passo di Nanzongla a 3'720 metri e poi scende verso il villaggio di Yubeng Superiore.
Imbocchiamo il sentiero da Xidang Hot Springs (in azzurro sulla mappa), diretti a Upper Yubeng

Imbocco il sentiero baldanzosa, non vedo l’ora di essere a quote più alte nell’aria fine e fresca. Sono 1'100 metri di dislivello da percorrere fino al passo e ben presto, nonostante il distensivo paesaggio bucolico

lunedì 22 settembre 2014

Dents du Midi


Dents du Midi dal lago di Salanfe, la Haute Cime (3257 m.) è la punta più a sinistra

I Dents du Midi mi hanno sempre affascinata e riempita d’ammirazione ogni volta che li vedevo comparire avvicinandomi a Montreux. Mi sembravano una montagna irraggiungibile, una scalata per veri alpinisti.

Ma un giorno rientrando da un’escursione su un’altra montagna della zona, Christophe indicandoli mi dice:” Quella è una delle prossime mete, diciamo tra un mese quando mi sarò fatto un po’ di fiato”.
“I Dents du Midi?!” rispondo stupita “e come fai ad arrivarci là in alto?”
“Oh, vai prima al rifugio, poi parti al mattino presto e piano piano arrivi sulla Haute Cime. L’ultima parte è tutta sassi che scivolano verso il basso, ma ne vale la pena, la cima è impressionante”.

Così questa montagna bellissima diventa uno dei miei sogni con possibilità di realizzazione. Christophe in realtà ci rinuncia perché il fiato gli resta corto nonostante altre montagne, così parto con Bill.

Ci sono due approcci alla Haute Cime: Salanfe e Susanfe, ai lati opposti del passo di Susanfe. Scegliamo il primo verso il rifugio e il lago di Salanfe. La montagna è maestosa vista da qui come si vede nella prima foto; la Haute Cime, che è la vetta più alta del gruppo culminando a 3257 metri, è la punta più a sinistra.
Passo la serata ad ammirarla emozionata mentre il cielo si rannuvola.
Al mattino alle 6.30 siamo pronti a partire ma piove! Aspettiamo un’ora sperando in una schiarita che non arriva e allora partiamo lo stesso nella pioggia fina. Niente di che, ma più su il terreno sarà molto scivoloso. Saliamo verso il passo di Susanfe e insieme alla pioggia comincia a scendere la nebbia, poi si alza il vento e, arrivati al passo, nevica.

Bufera di neve a metà luglio! Bill sbaglia percorso, confuso per un momento nella luce bianca e diffusa che vela tutto, ma presto qualcuno lo avvisa e ritorniamo sui nostri passi. Troppo rischioso: si torna giù! Così scendiamo lungo il versante opposto del passo sui sassi scivolosi fino al rifugio di Susanfe.
Primo tentativo alla Haute Cime fallito!
Haute Cime da Susanfe, sulla via verso il passo di Susanfe
Ma non devo aspettare a lungo. Non passano due mesi e Ali organizza un’altra puntata alla Haute Cime, questa volta da Susanfe.

Al mattino dal rifugio vediamo la montagna illuminarsi nella luce dell’alba. Saliamo al passo di Susanfe, poi da qui su terreno più ripido al Col des Paresseux dove chi è troppo stanco per continuare in genere si ferma trovando riparo momentaneo tra le rocce prima di ridiscendere a valle. 


Passo di Susanfe (2494 m.)


Nei pressi del Col des Paresseux

Noi continuiamo tra sassi e spuntoni rocciosi finché sotto i nostri piedi c’è solo uno strato di pietre che ad ogni passo in avanti ci riporta un po’ in giù. Un po’ di fatica, ma guardo la meta e avanzo.




Poi a un tratto ci sono solo grandi rocce, mi arrampico slanciata con un’energia improvvisamente amplificata e arrivo su quella culminante.

Verso la cima
Sulla Haute Cime
Les Doigts dalla Haute Cime
Paesaggio selvaggio affilato, definito nei suoi tratti decisi, una combinazione di punte e piani rocciosi variamente inclinati, ci si muove tra gli interstizi, toccando, accarezzando la roccia. Ci sediamo dove si può, grati ospiti della Haute Cime per qualche minuto.

Veduta dalla Haute Cime
Sulla via del ritorno
Per curiosità, ecco come si chiamano le cime dei Dents du Midi, da est a ovest:

Cime de l’Est (3178 m), Forteresse (3164 m), Cathédrale (3160 m), Eperon (3114 m), Dent Jaune (3168 m), Les Doigts (3205 m e 3210 m), Haute Cime (3257 m).

La Cime de l’Est è più difficile da raggiungere rispetto alla Haute Cime.
Map

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