venerdì 9 febbraio 2024

Ciaspolata al Molard o Sui significati dell’”arrivare”

 


Ci sarà abbastanza neve per ciaspolare? L’inverno è piuttosto mite, è piovuto per due settimane, e la neve sulle montagne più basse si è sciolta.
Non sappiamo che cosa troveremo, ma partiamo comunque verso la cima del Molard, a poco più di 1700 metri di altezza.
Ho già visitato questa montagna. In primavera, si imbianca di narcisi. L’ultima volta, mi sono inoltrata tra i fiori cercando si scivolare tra gli steli per non romperli. Avrei voluto muovermi come una barca a vela e

domenica 21 gennaio 2024

Dal rifugio Mulaz al rifugio Pradidali—Alta Via N. 2 delle Dolomiti, seconda tappa

 
Al passo delle Farangole, 2814 m.
Oltrepassata la soglia del Mulaz, rieccomi circondata da picchi aguzzi e frastagliati. Questa parte di mondo ancora mi sorprende, ma la riconosco in me, mi rispecchia in certe pieghe del mio essere. Provo sorpresa e rivelazione al tempo stesso.
Sono pronta anche oggi a calcare questa realtà rivelata, a scoprire, a vedere ciò che mi è ancora celato che potrà scatenare la mia immaginazione…

Ci avviamo sul sentiero pietroso, diretti al passo delle Farangole.

lunedì 3 luglio 2023

Traversata della Dent d'Oche

 


Un po’ a rilento, raggiungiamo in auto il piazzale della Fétiuère, il ristorante dal nome per me quasi impronunciabile da dove parte il sentiero per la Dent d’Oche.

Non lo sapevamo, ma oggi

giovedì 15 giugno 2023

La Montagna Sacra

 


Il sentimento di sacralità legato a un luogo non nasce di punto in bianco. Viene ispirato dalle vicende umane legate a quel luogo particolare o dallo sgomento e meraviglia che questo può suscitare per la sua imponenza, il suo isolamento, la sua bellezza.

È umano volerne sottolineare la sacralità con un simbolo — croce, ceppo, bandiere di preghiera, stele — e non importa davvero quale sia.



È vero che spesso tali simboli indicano una supposta “conquista”: ma non ci sono montagne da conquistare perché la natura è sempre più forte di qualsiasi essere umano. La montagna può lasciarsi salire, ma chi arriva in cima non ha espugnato proprio nulla, la sfida è solo con sé stessi.
Considerando, dunque, il grande esibizionismo dilagante e la moda dell’autocelebrarsi fino al ridicolo, continuare a piantare o a costruire questi simboli sulle cime è fuori luogo, perché ormai indicano solo una marcatura del territorio e un’esaltazione degli illusi "conquistatori" oppure un’anacronisticamente faziosa identificazione religiosa.


Una montagna, però, non diventa sacra perché la si proclama tale da un giorno all’altro, mettendole un’etichetta e sconsigliandone la salita.

Un’iniziativa di questo tipo può solo sperare di avere una finalità educativa, ma l’educazione al rispetto della vita dovrebbe utilizzare altri sistemi che mirino a spiegare e a suscitare domande e desiderio di capire, non mezzi di tipo pubblicitario.

Non si tratta semplicemente di diffondere la cultura della montagna, ma di rivalutare l’importanza della vita in ogni sua forma.


In questo modo, si arriverebbe a riconoscere che ogni montagna è sacra e come tale dovrebbe essere trattata.

Il sentimento del sacro dovrebbe nascere in ciascuno per il fatto che, nonostante tutti gli studi scientifici, l’essenza della natura, il suo significato ultimo, resta sconosciuto.

Se ci fermiamo un attimo a osservare il mondo al di là del nostro stretto campo di interesse personale, non possiamo non restare attoniti e, rendendoci conto di essere parte del mistero, non possiamo che riprendere il cammino con delicatezza, meraviglia e amore.


Uluru — Ayers Rock

Tai Shan

Montagne Meili

In Viaggio verso la Montagna

domenica 7 maggio 2023

Sul massiccio del Monte Rosa

Dal rifugio Quintino Sella a Punta Indren, attraverso Naso del Lyskamm, Corno Nero, Ludwigshöhe, Punta Zumstein, Punta Gnifetti, Balmenhorn, Piramide Vincent


Ancora sdraiata nella mia porzione di letto nel rifugio Quintino Sella, scorgo un lembo di cielo chiaro dalla finestrella. La mattina si preannuncia luminosa. Mi sento in parte tranquilla e desiderosa di uscire sulla montagna, in parte nervosa al cospetto dell’ignoto e dell’imprevedibile. Non posso restare a lungo coricata, sento accumularsi energia dentro di me via via che il mio corpo si sveglia. È quasi con un balzo che

venerdì 6 maggio 2022

Fuori dal Labirinto

 

Si deve imparare a vivere nella società, impararne le leggi e il modo di pensare per formarsi un senso etico.

Poi bisogna liberarsi della società e delle sue strutture, uscirne, districarsi dai suoi tracciati ingarbugliati, tirarsene fuori, distaccarsene fino a che voltandosi la si può vedere come qualcosa a sé stante e separata da noi.

Allora si è liberi con un senso morale. Il conoscere la società e l’imparare a viverci secondo i suoi principi servono solo per formarsi un senso morale e quindi capire e manifestare in ogni momento il rispetto della vita.

A questo punto si può finalmente vivere liberi, secondo se stessi, esprimendo i propri personali moti dello spirito, nella pienezza libera da quelle costrizioni che definiscono i cammini comuni e nell’amorevole rispetto della vita.

Ripreso da un mio testo precedente http://myrtlis.blogspot.com 
#liberta
#societa

giovedì 31 dicembre 2020

Monte Bianco nella Notte

 

Questa storia partecipa al Blogger Contest 2020.

Il sonno era stato quello che precede i grandi eventi, irrequieto, profondo ma allo stesso tempo sensibile al minimo guizzo di umori del mio corpo o al minimo movimento delle mie membra: mi svegliavo allora, come affiorando rapidamente da un buio lontano che, a brandelli, mi rimaneva negli occhi. Sbattendo le palpebre cercavo di liberarmene, mentre il pensiero di quello che di lì a poco avrei fatto richiamava tutta la mia attenzione e mi scuoteva, caso mai me ne fossi dimenticata… Ma come potevo dimenticare?

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